Per informare il nostro pubblico dell’importanza di Nomisma (attenzione alla pronuncia, l’accento è sulla “o”) e nello specifico dell’Osservatorio immobiliare, abbiamo avuto il piacere e l’onore di intervistare il Dott. Luca Dondi dall’Orologio, Managing Director di Nomisma. Crediamo infatti che gli strumenti messi a disposizione da questa società indipendente, che vanta un’esperienza quasi trentennale nel settore immobiliare, possano contribuire a fornire un valido supporto agli agenti immobiliari per ampliare il ventaglio di servizi di alto profilo da offrire alla propria clientela.
Per arricchire la nostra consueta rubrica al servizio dei professionisti dell’immobiliare, oggi tratteremo appunto il tema Nomisma, società che realizza attività di ricerca e consulenza economica per imprese, associazioni e pubbliche amministrazioni a livello nazionale e internazionale, su diversi ambiti dell’economia, dalla valutazione immobiliare all’economia agroalimentare, fino all’economia sociale. Nello specifico, vedremo perché i servizi nell’ambito immobiliare offerti dall’Osservatorio Immobiliare di Nomisma, possono fare la differenza per la vostra attività e a spiegarcelo è stato proprio uno dei massimi esperti del settore immobiliare del panorama nazionale.
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Dott. Dondi, parliamo di“Osservatorio immobiliare”: quasi tutti gli agenti immobiliari nel quotidiano fanno uso di queste due parole magiche, ma ancora ben pochi conoscono veramente l’universo che si cela dietro ad una struttura così complessa. Può spiegarci in generale di cosa si tratta?
L’Osservatorio immobiliare è uno strumento di monitoraggio di alcuni mercati immobiliari italiani, in particolare sono 26 e sono i maggiori. Questa è una struttura operativa in Nomisma dal 1987 e pubblica dati a partire dal 1988; lo fa con cadenza quadrimestrale, una volta l’anno avendo come focus il mercato delle realtà intermedie e due volte all’anno avendo come focus il mercato delle realtà urbane maggiori. I dati vengono pubblicati su una rivista che è a disposizione degli associati dell’Osservatorio o degli abbonati – sono due le modalità di fruizione dei servizi dell’Osservatorio.
Oltre alla rivista è possibile accedere a una banca dati online – questa possibilità è riservata ai soli associati – che consente la consultazione dei valori immobiliari in Italia dal 1988 all’ultimo dato rilevato. I settori che vengono monitorati sono il residenziale, il terziario, il commerciale, l’industriale, gli spazi destinati a parcheggio; l’analisi viene sempre fatta contestualizzando le dinamiche del settore immobiliare nell’ambito delle dinamiche economiche del Paese ed avendo come riferimento le tendenze immobiliari sia a livello nazionale che internazionale.
Già dalla pagina principale del vostro sito web si evincono i molti servizi offerti all’utenza. Quali sono e com’è possibile accedervi?
Innanzitutto, per accedere a questi servizi è necessario il versamento di una tariffa annua di associazione, che dà la possibilità di partecipare ai nostri seminari di presentazione dei rapporti – tre rapporti sul mercato immobiliare e rapporto sulla finanza immobiliare – in più dà la possibilità di ricevere volumi cartacei e di accedere al sito Internet per quanto riguarda la consultazione online. Possiamo dire che in tal modo si entra a far parte di una community, che consente di interagire in maniera diretta o partecipando ai seminari o scaricando il materiale che viene riservato agli associati. Una seconda possibilità è quella che prevede di limitarsi ad un abbonamento che invece dà solo la possibilità di ricevere la rivista in formato cartaceo, senza la possibilità di accedere alla banca dati online.
Quest’intervista ha anche lo scopo di far conoscere il potenziale dell’Osservatorio immobiliare per i professionisti del settore. In che modo può essere una risorsa importante per un agente immobiliare?
Un agente immobiliare, così come un’agenzia strutturata, può trarne un quadro chiaro e indipendente dei valori di riferimento – si tratta di uno strumento utile sia per quanto riguarda le attività di valutazione che per quanto riguarda le strategie di commercializzazione – e può contestualizzare le dinamiche del mercato immobiliare locale all’interno delle dinamiche generali del settore e nelle più ampie dinamiche economiche del Paese. Può infine fare una verifica di quella che è stata l’evoluzione storica dei valori: questo è un elemento utile per ricostruire i trend al fine di effettuare delle comparazioni e per offrire servizi che molto spesso richiedono un valore diverso rispetto quello che è il valore riferito all’attualità.
Abbiamo notato che Nomisma ha un profilo Twitter piuttosto ben aggiornato. A tal proposito vorremmo chiedere il suo parere sulla relazione che intercorre tra social network e reputazione di un’impresa, dalla grande organizzazione – come Nomisma – alla piccola agenzia immobiliare.
Oggettivamente siamo poco attivi su Twitter, utilizziamo purtroppo ancora molto poco questi strumenti perché siamo un po’ vecchio stampo e ci stiamo aprendo alle nuove tecnologie in maniera molto più lenta di quello che dovremmo. In realtà ci rendiamo conto che c’è un universo di potenziali utenti dei nostri dati che non è raggiungibile attraverso le forme tradizionali e che invece sarebbe più facilmente interessabile tramite l’uso dei social network. Questo ci ha spinto ad aprire un profilo, ad iniziare a effettuare alcune attività di comunicazione – ancora molto poche rispetto a quelle che facciamo a livello generale – anche attraverso questo canale.
Dunque anche per approfondire e migliorare quella che è la reputazione di un’organizzazione che non viene più vista solo come “vecchio stampo” – che quindi si promuove unicamente tramite attività di comunicazione offline – ma che è ora in grado di interagire anche online con la propria utenza, giusto?
Esatto, ma soprattutto la cosa ci interessa per essere più puntuali nel dibattito economico, e in questo caso di analisi di settore: i tempi della carta stampata, con il “vecchio” comunicato stampa, ormai sono troppo lenti rispetto alla velocità del dibattito, e quindi l’idea di riuscire a distillare in pillole di pochi caratteri il contenuto di un lavoro – in particolare il contenuto delle analisi dell’Osservatorio – è uno strumento che ci consente di intercettare e di interessare un pubblico più vasto rispetto a quello che attualmente individuiamo con i canali tradizionali.
Quali sono gli eventi che Nomisma ha in programma per promuovere i propri servizi verso i professionisti del settore immobiliare?
Abbiamo periodicamente dei meeting di presentazione che sono riservati a una platea di operatori, quindi ad invito. Il prossimo si terrà a Roma il 16 giugno presso ABI, e si tratta della presentazione del rapporto sulla finanza immobiliare; invece il 13 luglio – ma la data è ancora da confermare – probabilmente a Milano saremo ospiti di BPM per la presentazione dell’Osservatorio sul mercato immobiliare di luglio. Sul nostro sito web è possibile consultare il programma delle manifestazioni, ed infatti a brevissimo sarà pubblicato online il programma del rapporto sulla finanza immobiliare del 16 giugno (link: http://goo.gl/C6OdKQ, ndr). Per chi scarica il programma, è possibile fare richiesta di accreditamento, e quasi sempre concediamo la possibilità di partecipare.
La domanda è d’obbligo, cosa ne pensa del momento attuale che sta attraversando il settore immobiliare, in particolare quello italiano? Una ripresa reale o solo un fuoco di paglia?
Siamo ancora in una fase di incertezza, in cui la ripresa del settore immobiliare è legata alla ripresa economica generale. I segnali in questo senso non sono confortanti – non ultimo il segnale sulla produzione industriale di oggi (mercoledì 25 maggio 2016, ndr), quindi il contesto è meno positivo di com’è stato raccontato e di come sarebbe necessario fosse per garantire una ripresa più solida del settore immobiliare. E’ chiaro che abbiamo superato la fase più critica; io credo che entreremo in una fase di stabilizzazione piuttosto che in una fase di crescita, proprio perché il contesto è ancora un contesto fragile. Se questo dovesse migliorare in maniera più accentuata, le prospettive del settore immobiliare migliorerebbero a loro volta, ma non credo che per ora sia questo il caso.
Dal punto di vista del numero di compravendite, la dinamica è favorevole, anche se i tassi di crescita sono tutto sommato contenuti; invece la dinamica dei prezzi rimarrà negativa, pur con tassi di flessione via via decrescenti: verso la fine del 2016 probabilmente arriveremo ad una stabilizzazione dei valori, ma non è alle porte un incremento dei valori come avvenne in passato. Stiamo entrando dunque in una fase più di stabilizzazione, per non dire di stagnazione, che non in una fase di crescita.
A tale proposito, quali sono secondo lei gli step da seguire per giungere in modo più veloce possibile ad una nuova fase di crescita del settore immobiliare e più in generale dell’economia?
E’ necessario che agli indicatori di fiducia, i quali sono già in miglioramento da due anni, si affianchi il miglioramento dei dati sull’economia reale – produzione, occupazione, consumi – i quali sono dati ancora piuttosto piatti, che testimoniano difficoltà oggettive: questo si ripercuote anche sulla propensione all’investimento e sulla possibilità che le banche eroghino finanziamenti ad un settore, come quello immobiliare, su cui sono state sovraesposte in passato. Ecco perché le dinamiche del settore immobiliare sono indissolubilmente legate alle dinamiche economiche generali; è impensabile immaginare un’accelerazione in campo immobiliare quando il contesto generale rimane ancora piuttosto debole.
Chi è Luca Dondi dall’Orologio
Economista con esperienza nella valutazione di progetti di investimento, con particolare riferimento al settore immobiliare ed infrastrutturale, è in Nomisma dal 1998. Dal 2008 al 2011 è stato responsabile dell’Unità organizzativa “Servizi di Analisi e Valutazioni Immobiliari”, coordinando le attività finalizzate alla valutazione, al monitoraggio ed alla misurazione di rischiosità degli investimenti. Dal 2011 ha ricoperto il ruolo di Responsabile dell’area Sistemi Immobiliari e Strategie Urbane, di cui è tuttora Responsabile Scientifico. Dal 2010 è Vice Presidente di RE Valuta S.p.A.
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