Se ti dicessimo che è possibile vendere la tua casa gravata da usufrutto, e quindi cederne la nuda proprietà, tu sapresti di cosa stiamo parlando?

Bisogna ammettere che il concetto di nuda proprietà nel settore immobiliare, risulta essere apparentemente spinoso, ma forse solo perché non capita così di frequente di averci a che fare.

Tuttavia, stai tranquillo: attraverso degli esempi pratici, comprenderne tutti i passaggi sarà semplicissimo.
Ecco che abbiamo infatti realizzato una guida pratica che possa permetterti di addentrarti nell’argomento dell’usufrutto, e quindi della relativa nuda proprietà, senza troppi giri di parole.

Potrebbe in realtà capitarti di avere a che fare con questa particolare modalità di operazione immobiliare sia da potenziale venditore che da potenziale acquirente.

Quello su cui focalizzeremo la lettura è, però, proprio il concetto di “vendere casa con usufrutto” e, naturalmente, tutto quello che deriva da questo concetto. Allora, se sei pronto a sciogliere i nodi ed arrivare preparato alla possibile vendita, mettiti comodo… noi iniziamo!

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Usufrutto e nuda proprietà: facciamo chiarezza

Un primo ed obbligato passaggio per spiegare come funziona la nuda proprietà, dobbiamo dedicarlo proprio al concetto di usufrutto.

Questi due diritti sono infatti strettamente legati tra loro e per te, vendere casa con usufrutto senza conoscere la definizione di nuda proprietà, sarebbe praticamente impossibile.

Allora partiamo proprio da qui: l’usufrutto è, per definizione, quel particolare accordo tra proprietario ed un secondo soggetto definito “nudo proprietario”, che godrà dell’immobile a delle particolari condizioni.

È chiaro quindi che seguendo una condizione più che logica, i due soggetti protagonisti di questa operazione immobiliare, dovranno essere due persone differenti. Diversamente, invece, se il soggetto fosse il medesimo, si tratterebbe banalmente di proprietà.

Ecco che allora entra in gioco il concetto di nuda proprietà: vendere casa con usufrutto significa far godere del diritto di proprietà un secondo soggetto che, però, non potrà godere del bene in questione almeno fino a quando il primo proprietario rimarrà in vita.

Spieghiamoci meglio: con la cessione del diritto di usufrutto, il proprietario del bene viene definito “nudo proprietario”; egli, cioè, resta sempre l’unico titolare del bene stesso, ma con poteri ridotti. Infatti, è tenuto a tollerare la presenza dell’usufruttuario. Ecco perché si usa la definizione di “nudo proprietario”: è un proprietario spogliato del suo diritto principale, quello di utilizzo del bene.

Ora sarà certamente più chiaro, quindi, che usufrutto e nuda proprietà sono in realtà due rovesci della medesima medaglia, o in questo caso della stessa situazione immobiliare: bisogna solo conoscerne le sfaccettature e comprenderne ipotetiche conseguenze prima di scegliere con cognizione di causa la soluzione migliore.

 

Perché si dovrebbe voler vendere casa con usufrutto?

Dopo aver fatto chiarezza sui concetti di usufrutto e nuda proprietà, ti starai probabilmente chiedendo quali potrebbero essere le motivazioni che spingono un potenziale venditore a scegliere questa strada.

In realtà, è bene specificare che mai come in questo caso, le motivazioni potrebbero davvero essere le più disparate.

Stando a quanto scritto nei paragrafi precedenti, si può vendere sia la nuda proprietà che l’usufrutto di un immobile.

Per comprendere al meglio le due dinamiche, facciamo degli esempi pratici.

 

Vendere l’usufrutto di un immobile: chi può venderlo e come funziona

Quali potrebbero essere le esigenze di vita che spingono il proprietario di un immobile a voler vendere casa con usufrutto? Come già in parte anticipato, le esigenze variano naturalmente in base alle casistiche della vita privata di ognuno. Ma in cosa consiste la vendita dell’usufrutto?

Con la vendita dell’usufrutto, il proprietario del bene resta tale, ma deve sgomberare l’immobile per consentire che lo stesso possa venire utilizzato dall’usufruttuario.

È chiaro dunque che a vendere l’usufrutto dovrà essere lo stesso proprietario che completa l’operazione, assieme ad un secondo soggetto denominato appunto usufruttuario.

Successivamente però, lo stesso usufruttuario potrà concedere a terze parti il proprio usufrutto sia a titolo oneroso che a titolo gratuito.

Per comprendere ancora meglio questo passaggio, è fondamentale specificare però che la vendita dell’usufrutto dovrà avere una “data di scadenza” in fase contrattuale.

Il termine massimo di durata dell’usufrutto è la vita dell’usufruttuario. Se due parti si accordano per un usufrutto con durata di 20 anni, ma l’usufruttuario dovesse morire dopo appena cinque anni, l’usufrutto non verrebbe mai trasferito ai suoi eredi e il bene ritornerebbe al legittimo proprietario.

 

Vendere la nuda proprietà: chi può venderla e come funziona

Ecco che arriviamo così a parlare della vendita della nuda proprietà, che altro non è che il passaggio inverso rispetto alla vendita dell’usufrutto.

Il proprietario di un bene immobile potrebbe infatti anche decidere di vendere la nuda proprietà e non l’usufrutto del proprio immobile. Qual è la differenza?

Vendere la nuda proprietà implica che il primo proprietario possa continuare ad abitare l’immobile, fino alla sua morte, anche se a tutti gli effetti, non appena si stipula il contratto, il proprietario “reale” diventerà chi subentra.

Spieghiamoci ancora meglio: il primo proprietario mantiene il diritto di continuare a vivere all’interno della propria abitazione fino alla scadenza dell’usufrutto (che può essere pari alla sua stessa vita residua), pur trasferendo la titolarità a un terzo.

Per fare ulteriore chiarezza in merito, facciamo un esempio pratico.

Se nonna Tina decide di vendere la nuda proprietà, il signor Rossi, nonostante acquisti la piena titolarità dell’immobile, dovrà per contratto rispettare la scadenza di usufrutto, permettendo a nonna Tina di continuare ad abitare l’immobile.

Chi può vendere la nuda proprietà di un bene? Naturalmente, nonna Tina in primis; successivamente però, anche il signor Rossi potrà godere di questo diritti, ri-vendendo il proprio titolo pur rispettando però gli accordi di usufrutto iniziali di nonna Tina. In buona sostanza, qualora nonna Tina decidesse di vendere la nuda proprietà, nessun nuovo acquirente potrà “mandarla via” fino alla scadenza dell’accordo.

Vediamo ora insieme alcuni casi concreti in cui si sceglie di vendere casa con usufrutto e perché risulta essere spesso la mossa migliore.

 

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Genitori anziani e figli come eredi di proprietà: ecco che allora conviene portarsi avanti…

Accade spesso ed in realtà è anche un’ottima cosa, bisogna ammetterlo.

La tendenza a sfruttare questi particolari diritti immobiliari è con maggiore frequenza utilizzata proprio dalle famiglie con genitori anziani e più di un figlio a cui destinare le proprietà in eredità.

Ecco che allora succede che si cede la nuda proprietà ad un figlio, mantenendo l’usufrutto sul proprio bene fino alla morte.

In questo modo, non si fa altro che anticipare la divisione ereditaria del proprio patrimonio immobiliare. Difatti, non appena l’usufruttuario passa a miglior vita, il figlio acquista la piena proprietà del bene, senza bisogno di un testamento.

 

Persone anziane, senza figli: una scelta intelligente per avere liquidità immediata

Potrebbe anche succedere che persone ormai anziane e senza figli, scelgono di vendere la nuda proprietà del proprio immobile per ottenere in cambio una liquidità immediata, pensando magari di dover affrontare spese per cure mediche o altre esigenze.

In questo modo, l’anziano in questione, non avendo familiari a cui lasciare la propria casa, decide di vendere la nuda proprietà dell’abitazione per recuperare così i soldi da destinare alla propria assistenza.

Malgrado ciò, potrà abitare l’immobile in virtù dell’usufrutto fino al termine della propria vita, quando la piena proprietà e la disponibilità dell’immobile passeranno definitivamente all’acquirente.

 

Sfruttare al meglio una seconda casa grazie proprio all’usufrutto

Un altro aspetto che spesso comporta di godere dei diritti di usufrutto è proprio quello di sfruttare al meglio una seconda casa rimasta inutilizzata. Questo cosa vuol dire?

Significa che chiunque non voglia imbattersi nel segmento delle locazioni immobiliari, potrebbe infatti pensare di vendere proprio l’usufrutto di quell’unità abitativa, per ottenere liquidità e per non far deteriorare l’immobile senza perderne il titolo di possesso.

 

Vendere casa con usufrutto: hai le idee più chiare?

Noi siamo certi di aver mantenuto fede alla parola data ad inizio lettura: nonostante sia un argomento poco trattato e quindi ancora troppo poco “conosciuto”, sappi che qualora tu abbia esigenze immobiliari, che possano essere di vendita oppure di acquisto, esistono tantissime altre strade parallele alla più classica compravendita immobiliare.

Il consiglio è naturalmente quello di informarsi adeguatamente su ogni possibile scelta, per ottenere i migliori risultati per le tue esigenze e non incappare in problemi futuri.

Il mondo immobiliare come vedi è vastissimo, ed esistono tanti di quei cavilli che un proprietario intenzionato a vendere oppure un’acquirente con esigenza di acquisto, deve necessariamente conoscere prima di agire.

Affidarti a professionisti del settore immobiliare è sicuramente la scelta consigliata, ma parallelamente, attraverso il web e fonti autorevoli, potrai adeguatamente arrivare preparato al momento.

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Redazione WeAgentz

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