In Italia è boom di affitti brevi. Secondo una ricerca di Solo Affitti Brevi®, tra il 2008 al 2017 l’offerta è cresciuta del 58%, da 68.129 a 107.366 locazioni, arrivando a coprire addirittura il 52% dell’offerta ricettiva complessiva in Italia.

Prima di addentrarci nel dettaglio statistico, cerchiamo di capire quali sono le motivazioni di questo vero e proprio boom di affitti brevi, accompagnato dal grande fermento di nuove case-vacanza, negli ultimi dieci anni circa.

Se da un lato l’avanzata del processo di globalizzazione permette di abbassare i costi dei trasporti favorendo maggiore mobilità e quindi turismo, l’opportunità di maggiori guadagni ha spinto molti proprietari in grandi città come Firenze, Bologna e Trieste, a preferire l’affitto breve rispetto ad uno tradizionale.

Consideriamo poi che, rispetto ad altre forme di ricettività turistica, un affitto breve è ben più vantaggioso per il proprietario nel caso di prolungati soggiorni vacanzieri, e che l’alto tasso di autenticità e informalità di questo tipo di esperienze (in poche parole la sensazione di “sentirsi a casa” ed il maggiore contatto con la realtà locale, cosa che nei contesti turistici tradizionali come i villaggi viene spesso a mancare): ecco che questa impennata comincia ad avere senso. D’altro canto, da anni il mercato turistico sta attraversando una fase di profonda trasformazione nella quale hotel e grandi villaggi sono sempre più attanagliati dalla crescente, variegata finanche spesso creativa offerta ricettiva di singoli privati come B&B, agriturismi e case-vacanza, appunto, per affitti brevi.

Alla base di tutto ciò c’è anche da considerare la recente ribalta della Sharing Economy, con Uber e Airbnb in prima linea, e la rivoluzione digitale, con l’adozione di massa degli smartphones, che facilita la frequentazione di piattaforme tecnologiche e porta reale valore agli utenti, abbattendo i costi di intermediazione nel settore dell’accoglienza e assicurando la fiducia tra pari grazie ai sistemi di recensioni.

Alessandro Leder, responsabile di progetto Solo Affitti Brevi, evidenzia anche un’altra conseguenza di questa crescita: “Se nel 2015 la loro disponibilità risultava pressoché carente, oggi ci sono zone dove la domanda trova ampie scelte e il prezzo ne risente al ribasso. In città come Bologna, Firenze e Trieste sono molti i proprietari di casa che ogni settimana rinunciano alle locazioni ‘classiche’ per intraprendere, a volte autonomamente, l’attività di ‘affitto breve’”

Nella top 3 delle regioni a maggior tasso di crescita di locazioni per affitti brevi, troviamo due regioni tipicamente turistiche come la Campania (con un +790%) e la Basilicata (+645%). Al terzo posto troviamo la Lombardia, dove le strutture sono ora 5.626, con un incremento del 482% sempre su base decennale.

Parla di te e valorizza le tue competenze. Crea il tuo Profilo Agente su WeAgentz!

Iscriviti ora

Vuoi aumentare il numero di clienti della tua agenzia immobiliare e ti serve una mano?

Clicca qui!

 

Per approfondire il tema del boom degli affitti brevi in Italia:

Fonte: Repubblica

Condividi questo articolo per tenere informati i tuoi colleghi:

Redazione WeAgentz

WeAgentz, il miglior blog immobiliare in Italia (Real Estate Awards)
La redazione del blog di WeAgentz raccoglie sin dal 2015 le notizie più rilevanti in ambito immobiliare, ponendosi come guida imprescindibile sia per i professionisti ed operatori del settore che per il consumatore finale.
Il blog è nel tempo divenuto un vero e proprio punto di riferimento per l'agente immobiliare, specie nei campi della digitalizzazione e delle tecnologie innovative applicate al Real Estate, fino alla consacrazione come "Miglior blog immobiliare" in Italia all'ultima edizione dei Real Estate Awards.
La redazione del blog vede collaborare quotidianamente, per la redazione degli articoli e delle consuete rubriche, professionisti che operano in vari ambiti, allo scopo di mantenere costantemente la massima qualità dei servizi offerti.
Linkedin - Facebook