Hai acquistato una nuova casa e hai deciso di intestare la proprietà ai tuoi figli? Bene. Ci sono diversi fattori da tenere in considerazione quando si tratta di intestare casa ai propri figli con usufrutto.

Innanzitutto, dovresti sapere che intestare la casa a un figlio vuol dire dividere il diritto di proprietà dell’appartamento in nuda proprietà e usufrutto.

Ciò significa che i tuoi figli diventeranno titolari del diritto della nuda proprietà, ma comunque avrai il diritto di abitare l’appartamento, darlo in affitto, o anche cedere l’usufrutto ad un’altra persona.

Sostanzialmente, potrai disporre della proprietà come meglio desideri, eccetto venderla. Questo spetterà ai tuoi figli, in quanto nudi proprietari. Ma questa è solo la punta dell’iceberg: c’è molto altro da sapere riguardo all’usufrutto.

In questo articolo, approfondiremo l’argomento passando in rassegna tutte le informazioni utili. Procediamo con ordine.

 

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Cosa vuol dire intestare la casa ai figli con usufrutto?

Dal momento in cui deciderai di intestare casa con usufrutto ai tuoi figli, questi diventeranno titolari del diritto di nuda proprietà dell’immobile in questione.

Ora ti starai chiedendo se tuo figlio può mandarti via di casa. La risposta è no, poiché il nudo proprietario non può mandare via di casa l’usufruttuario.

Pertanto, se decidi di intestare casa ai tuoi figli, ma comunque ti riserverai dell’usufrutto, l’atto notarile stabilirà che potrai continuare a vivere nella proprietà per tutta la vita. Perciò, i tuoi figli potranno disporre dell’immobile come desiderano soltanto quando non ci sarai più.

È tuttavia bene sapere che il rischio di essere cacciato di casa non sussiste solo fino a quando il figlio è minorenne. La legge vede i genitori come titolari dell’usufrutto legale sui beni dei figli minorenni fino al raggiungimento della maggiore età o dell’emancipazione.

Affinché possa divenire usufruttuario dei beni del figlio minore, il genitore deve averne la responsabilità genitoriale. Pertanto, l’usufrutto legale spetta ad entrambi i genitori che esercitano in modo congiunto la responsabilità genitoriale.

In caso dovesse sopraggiungere una separazione o un divorzio, con affidamento del figlio ad uno solo dei genitori, il diritto di usufrutto spetterà a uno dei due in base anche al provvedimento preso del giudice.

Se in un secondo momento dovesse avvenire riconciliazione tra i coniugi, il diritto di usufrutto verrà ripristinato e concesso ad entrambi.

Il diritto di usufrutto spetta sui beni mobili e immobili del figlio minore ad eccezione di quelli:

  • Acquistati dal figlio col guadagno del proprio lavoro
  • Ceduti o donati al figlio per intraprendere una carriera, un’arte o una professione
  • Ceduti o donati con la condizione che i genitori che esercitano la patria potestà o uno dei due non ne abbiano l’usufrutto
  • Pervenuti al figlio tramite eredità, legato o donazione e accettati nell’interesse del figlio contro la volontà dei genitori che esercitano la patria potestà

Inoltre:

  • I genitori utilizzano la proprietà del figlio come se fossero i proprietari
  • I frutti derivanti dai beni di proprietà del figlio sono destinati al mantenimento della famiglia e all’istruzione ed educazione di tutti i figli
  • I genitori non possono vendere, ipotecare o dare in pegno i beni di proprietà del figlio
  • Al raggiungimento della maggiore età del figlio, i genitori perdono l’usufrutto legale e di conseguenza l’intestatario del bene potrebbe in certi casi “cacciarli di casa”

Per risolvere questo problema, uno dei due genitori che acquista l’immobile per conto del figlio può effettuare una donazione con riserva di usufrutto.

Vale a dire che nel rogito verrà stabilito che il genitore potrà vivere all’interno dell’immobile fino alla sua morte. Solo da quel momento in poi, il figlio potrà fare uso del bene come meglio crede.

 

Intestare la casa ai figli con usufrutto: i fattori da tenere in considerazione

Prima di intestare casa ai figli con usufrutto ti consigliamo di prestare attenzione alle aspettative degli eredi sul tuo patrimonio.

Di fatto, non è possibile dividere il patrimonio a proprio piacimento, ma dovrai rispettare delle quote stabilite per legge, chiamate quote di legittima.

In caso non dovessi rispettare queste quote, gli eredi potrebbero contestare il trasferimento di proprietà entro 10 anni dalla successione.

Proseguiamo con alcuni approfondimenti riguardanti la quota di legittima:

  • Se hai un solo figlio, e il tuo coniuge è ancora in vita, questi avrà diritto al 33% del tuo patrimonio, mentre tuo figlio avrà diritto ad un ulteriore 33% del patrimonio. L’ultimo terzo dei tuoi beni potrai lasciarlo a chi preferisci.
  • Se hai più di un figlio, e il tuo coniuge è ancora in vita, questi avrà diritto al 25% del patrimonio. Un altro 50% dovrà essere ripartito tra tutti i figli. Potrai lasciare l’ultimo quarto del tuo patrimonio a familiari, associazioni, o estranei.

In caso non avessi ancora chiaro il concetto di quota legittima, ti suggeriamo di consultare il tuo avvocato.

 

In che modo avviene l’intestazione?

L’intestazione della casa avviene davanti ad un notaio, il quale si occuperà della stipula del rogito. Pertanto, in sede di rogito potrai scegliere se:

  • Intestare la proprietà a tuo figlio a titolo gratuito, effettuando una donazione
  • Intestare l’immobile a tuo figlio a titolo oneroso, vendendogli la casa
  • Intestare la casa a tuo figlio in cambio di un vitalizio, optando quindi per una soluzione intermedia

Nel caso in cui decidessi di trasferire la nuda proprietà dell’immobile a tuo figlio con un vitalizio, questi sarà obbligato a fornirti assistenza per tutta la tua vita. L’assistenza in questione dovrà essere morale e materiale. Questo significa che tuo figlio dovrà anche farti percepire una rendita ogni mese.

L’importo del vitalizio viene concordato di fronte al notaio. Inoltre, in caso di malattia o di necessità di altro tipo, tuo figlio sarà obbligato ad aiutarti.

Una volta registrato l’atto, il notaio lo trascriverà nei registri immobiliari. L’ultimo step prevede di comunicare all’Agenzia delle Entrate la variazione del proprietario dell’immobile in questione.

 

Intestare la casa ai figli: vantaggi e svantaggi

Vantaggi

Da un punto di vista fiscale, intestare la casa al proprio figlio implica alcuni vantaggi, come quello di pagare in modo ridotto le imposte all’atto del rogito. Infatti, l’Iva si può scontare al 4% invece del 10% e l’imposta di registro al 2% invece che al 9%.

Per di più, le imposte catastale e ipotecaria sono in misura fissa: perciò 50 euro ciascuna se si acquista da un privato, mentre 200 euro ciascuna se si acquista da una ditta di costruzioni. A tutto ciò si aggiunge la possibilità di ottenere le detrazioni fiscali sugli interessi passivi del mutuo.

Per poter beneficiare di questi vantaggi, è indispensabile che tuo figlio non sia intestatario di altre abitazioni nello stesso Comune usufruendo per le stesse di questo tipo di agevolazione fiscale. Inoltre, dovrà essere residente nel Comune in cui si trova la proprietà a lui/a lei intestata.

È necessario considerare che se decidessi di intestare la casa ai tuoi figli e questi dovessero decidere di non viverci, dovrai pagare l’Imu e la Tasi come se si trattasse della seconda casa.

Un altro vantaggio dell’intestazione della casa ai figli tramite usufrutto è che la proprietà non può essere pignorata dall’agente della riscossione, in caso di tributi dovuti e non pagati dall’acquirente.

In più, se il genitore è titolare solamente di una casa, ossia quella di residenza, e non diventa titolare di una seconda proprietà, renderà automaticamente non pignorabile anche la prima.

 

Svantaggi

Comprare casa e intestarla ai figli rende necessario effettuare una donazione indiretta. Vale a dire che il genitore pagherà direttamente il venditore, oppure verserà dei soldi sul conto corrente del figlio e da questo potrà far partire un bonifico al venditore.

Ad ogni modo, se il figlio non ha raggiunto la maggiore età sarà necessaria l’autorizzazione del giudice tutelare, che verrà rilasciata nell’arco di due mesi. Mentre se il figlio ha raggiunto la maggiore età, non ci sarà bisogno del tribunale, bensì soltanto del suo consenso e sarà necessario per lui/lei presenziare davanti al notaio.

Nel caso in cui il genitore decidesse di vendere la casa donata al figlio minorenne, non potrà farlo senza aver ottenuto una nuova autorizzazione del giudice tutelare.

 

Tutte le informazioni che devi conoscere se hai deciso di intestare la casa ai tuoi figli

In questo articolo, abbiamo cercato di approfondire tutti i concetti riguardanti il passaggio di proprietà ai figli tramite usufrutto.

Prima di effettuare un passo così importante, ti consigliamo comunque di valutare i suoi pro e contro e di chiedere una consulenza al tuo avvocato e magari anche al tuo notaio di fiducia.

 

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Redazione WeAgentz

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