Mercato immobiliare 2018 – 1° semestre. Dati genericamente negativi ma bilanciati da ottimi segnali e trend da cavalcare. Questo è ciò che emerge dal rapporto di Cushman & Wakefield sugli investimenti immobiliari nei primi 6 mesi del 2018. Gli investimenti per questo semestre ammontano a 3,3 miliardi di euro, un valore in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Ma dall’agenzia assicurano: la seconda parte dell’anno sarà molto più dinamica ed i volumi restano superiori alla media decennale.
A guidare il calo, -40% rispetto allo stesso periodo del 2017 che però fu un anno record e ben al di sopra della media decennale, sono gli immobili direzionali (-58%), i quali hanno suscitato poco interesse negli investitori a causa di una forte carenza di prodotto rispetto agli standard europei, data da mancate riqualificazioni e attività di sviluppo.
Ci sono però buoni segnali nel mercato domestico. Come fa notare Joachim Sandberg, head of Italy and Southern Europe Region di Cushman & Wakefield, se quelli internazionali continuano ad essere i principali investitori in Italia (sono il 65%), gli investitori italiani continuano ad aumentare rispetto allo scorso anno, e rappresentano ora il 35%.
Tra le tipologie di immobili su cui si è investito di più figurano gli uffici ed il retali, che rappresentano da soli il 35% delle operazioni. In particolare nel retail si nota come i centri commerciali siano la categoria in cui vengono allocati più investimenti in assoluto (55%). Buoni investimenti anche negli immobili alberghieri (10% del totale), sopratutto nelle città di MIlano, Roma, Venezia e Firenze, e in quelli per la logistica.
Con un 12% del totale degli investimenti, gli immobili per la logistica non passano certo inosservati, ma il dato interessante e che ci mostra un trend ormai consolidato negli ultimi anni, è un +25% di investimenti rispetto al primo semestre 2017, crescita trainata dal fenomeno e-commerce.
Carlo Vanini, head of capital markets di Cushman & Wakefield Italia fa notare come, a fronte di un rischio Paese in aumento rispetto al 2018 e della prossima interruzione (nel 2019) della politica monetaria espansiva della BCE, gli investitori, soprattutto quelli internazionali, siano generalmente più cauti e valutino sempre più sia i fondamentali che la situazione politica di un Paese prima di investire (l’instabilità e l’insediarsi del nuovo governo nel nostro Paese hanno senz’altro influito negativamente in questa fase), anche se l’appeal e le ottime opportunità che l’Italia offre non sono mai stati messi in discussione.
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Per approfondire il i dati del mercato immobiliare 2018 – 1°semestre:
Fonte: fashionmagazine.it
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